5 Marzo 2018
Di
Federica Verona

Risignificare, il racconto della giornata

Dopo il laboratorio “La vita fra le case”, sabato scorso 24 febbraio si è tenuto il secondo dei laboratori tematici de “Le 7 giornate di Super il festival delle periferie”.

Il tema da affrontare era “Risignificare – Pratiche irregolari usi sperimentali”, e per l’occasione abbiamo ricevuto ospitalità dell’Associazione di Promozione Sociale “Mitades” all’interno dello spazio Visconti al Gallaratese: una location quanto mai in linea con il tema della giornata, essendo questo uno spazio gioco per bambini ottenuto qualche anno fa dalla riconversione di uno dei negozi all’interno delle strutture del vecchio mercato comunale di San Leonardo.

 

Nonostante previsioni meteo allarmistiche che annunciavano l’arrivo della pioggia e del gelo, fraintendimenti e malattie varie che hanno falcidiato alcuni dei partecipanti e/o le loro famiglie, a partire da mezzogiorno un gruppo di una decina di persone si sono presentate per rispondere all’invito di Super: primi fra tutti Silvia Baldini, socia fondatrice e presidente di Mitades, attiva nel quartiere anche attraverso le attività organizzate in rete con altre realtà aderenti a Quartiere Aperto; a lei si è unito anche Marcello Fichtner di SPLUF – Spazio Ludico Formativo, iniziativa nata a Baggio e all’interno della Cooperativa Tutti Insieme e dall’esperienza di Alekoslab aderente allo stesso coordinamento di Quartiere Aperto. Poi Monica Sgro, professoressa del Liceo Artistico Statale “Caravaggio” e membro del progetto “Educational Art” e Donatella Ronchi dell’Associazione Ferrante Aporti Sammartini; Marta Meroni, membro di Dynamoscopio impegnata in prima persona nell’organizzazione delle attività del Mercato Lorenteggio e Lucia La Ganga, membro del comitato direttivo di Cascina Martesana, ex struttura abbandonata riconvertita a spazio sociale e culturale nell’area urbana compresa tra Via Padova e Viale Monza. Infine Elena Visentin di Fabriq , incubatore di progetti di innovazione sociale di Quarto Oggiaro e Carlo Venegoni, che oltre a rappresentare Super alla giornata porta anche l’esperienza dell’associazione SON dal quartiere Adriano.

 

 

La giornata è stata condotta da Lorenza Salati e Giulio Focardi, animatori e gestori del progetto R84 di Mantova, primo esperimento di riuso temporaneo di alcune palazzine direzionali di una raffineria posta nella prima periferia mantovana. Ad accompagnare il lavoro talvolta nel ruolo di osservatori e talvolta invece come veri e propri partecipanti, Daniela Patti e Levente Polyak, fondatori di Eutropian, organizzazione con base a Roma, Vienna e Budapest, attiva a scala europea nel supportare, sviluppare e dare visibilità a processi di trasformazione urbana in cui il coinvolgimento di iniziative civiche sia stato una degli ingredienti che ne hanno determinato il successo. Oltre a loro, si è unito a noi anche Francesco Midiri, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il laboratorio, come tutti gli altri de “Le sette giornate di Super”, è stato strutturato anche a partire da una prima discussione del tema che si era sviluppata nel corso dell’incontro di presentazione de “le 7 giornate di Super “ del 2 dicembre: in quell’occasione, uno dei punti che più avevano interessato tutti i partecipanti era stata la possibilità di scambiarsi esempi di pratiche sperimentali e consolidate nelle proprie esperienze di attori attivi nelle periferie, oltre a consigli utili per trovare risposte “alternative” a problemi irresoluti. É stato proprio da questo punto di partenza che Lorenza ha introdotto la giornata, presentando l’articolazione del lavoro in una serie di attività finalizzate al confronto reciproco e al mutuo aiuto. Il tema degli “Pratiche irregolari e usi sperimentali” è stato allora rimodulato come contenitore in cui far confrontare le realtà sulle pratiche che, per varie ragioni, escono dalla loro “comfort zone” di quelle usualmente realizzate nella loro quotidianità.

Andando per gradi la giornata si è aperta con un’attività introduttiva, in cui ognuno dei partecipanti è stato chiamato a riflettere sulla propria esperienza nella realtà che rappresenta all’incontro: a ciascuno è stato infatti chiesto di ricostruire in forma grafica e con l’aiuto di scritte l’organizzazione formale del suo gruppo e/o associazione (struttura organizzativa e mission), e le componenti più informali che la caratterizzano (network di collaborazione, attività e progetti attivi). Un esercizio preliminare alla presentazione di tutte le realtà presenti, prima in coppie di partecipanti e poi nel gruppo allargato. A partire da queste presentazioni, Giulio dirige una riflessione collettiva sul rapporto tra strutture formali e pratiche informali sul territorio, e su come queste creino potenziali scollamenti tra le persone che occupano posizioni e ruoli attivi all’interno delle prime o nel realizzare le seconde.

Segue un pranzo condiviso, che dà il tempo a tutti i partecipanti di parlare tra loro, riflettendo su alcune delle questioni uscite dalle prime presentazioni, e c’è appena il tempo di un caffè per poi ributtarsi nel lavoro.

Ad aprire il lavoro del pomeriggio un primo esercizio di riattivazione per le menti: immaginare la riattivazione/risignificazione dello spazio che ci ospita con altra funzione. Per questo  il gruppo si divide in due e ad ognuno viene chiesto di immaginarsi un uso alternativo dei due locali in cui si articola lo spazio Visconti, da far indovinare agli altri descrivendolo attraverso una performance (gesti, movimenti, pantomime), utilizzando tutto ciò che i locali già ospitano per trasformarne gli spazi. Per i due spazi vengono allora immaginati usi quantomeno estemporanei che vengono raccontati in maniera egregia dalle due squadre presenti (potrebbe essere un buon esercizio anche per il quinto laboratorio, che proprio tratterà il tema “Raccontarsi”).

A seguire l’ultima parte della giornata è finalmente quella dello scambio di esperienze/consigli tra le realtà presenti:Giulio e Lorenza chiedono ad ognuno di pensare individualmente a una questione pressante a cui le singole realtà non sono ancora riuscite a dare risposte risolutive: le questioni messe letteralmente sul tavolo vanno dalla ricerca fondi e, più in generale, all’espansione del proprio network di partner e sostenitori economici ai fini di ricevere risorse – finanze ma anche spazi -, alla difficoltà di confrontarsi con la burocrazia e con l’amministrazione pubblica soprattutto nel momento in cui si propongono attività sperimentali e aregolari non codificate da regolamenti e leggi, fino a strategie che permettano il coinvolgimento degli abitanti in un progetto e più in generale modalità utili ad innescare un processo di riconoscimento e la costruzione di legami di fiducia tra parte della popolazione abitante in un territorio e una realtà operante lì di nuova formazione.

Per la complessità della maggioranza delle questioni portate, si decide di comune accordo di trattarne solo tre, che vengono votati collettivamente:ad essere scelti sono l’ultimo tema, e quello dell’allargamento del network per fondi e spazi.

Il tema delle risorse è tornato poi anche corso della discussione che ha chiuso la giornata: Levente e Daniela di Eutropian hanno presentato il loro ultimo libro”Funding the cooperative city”, letteralmente “finanziare la cttà cooperativa”. Esito di una ricerca pluriennale e di numerosi workshop aperti a realtà che gestiscono spazi civici culturali e sociali di ogni tipo nelle città di tutta Europa, il libro raccoglie strategie e buone pratiche per garantire la sostenibilità economica e lo sviluppo nel tempo di queste iniziative, focalizzandosi su tre temi: “accedere alle risorse”, “ come organizzare la propria comunità” e “lavorare con le istituzioni” (la discussione è disponibile nella registrazione qui sotto).

I due ospiti si soffermano maggiormente sul secondo dei tre capitoli, quello cioè dedicato al “fare rete”, manifestando la necessità per tutte le realtà civiche, e così anche per quelle di incontrate da Super, di andare oltre lo scambio di competenze per interrogarsi su come poter fare un salto di scala, e operare sul territorio come network consolidati con un maggiore  impatto, sia in termini di rilevanza politica che in una maggiore capacità di attrarr risorse. Il tema del rapporto con le istituzioni e specificamente quello del rapporto con l’amministrazione pubblica per la fornitura di servizi di interesse economico, un tema molto sentito dalle realtà che si muovono più nel campo sociale incontrate da Super nel corso degli ultimi due anni, è stato invece argomento di una lunga discussione con Francesco Midiri, che ne ha ricostruito il quadro giuridico a partire dalle ultime leggi emesse a proposito dal Consiglio Europeo e dal Governo Italiano. Dallo scambio finale, prima di dare spazio ad un aperitivo, nascono alcune riflessioni che saranno riportate nel prossimo laboratorio a tema “Essere piccoli essere grandi”, in programma sabato 10 marzo 2018.

 

Testo: Carlo Venegoni Fotografie: Lorenza Salati

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