31 Dicembre 2017
Di
Federica Verona

Due anni di Super, più uno

Tra poco inizia un nuovo anno e anche per Super, il festival delle periferie, che il 15 dicembre ha compiuto due anni, è tempo di bilanci. Tante sono le cose che abbiamo fatto da quando abbiamo iniziato questo percorso e molte saranno ancora quelle da fare e portare a termine nel nuovo anno. Di sicuro abbiamo finito la prima tappa di questo festival lento concludendo il primo giro di tour. 160 sono le realtà che abbiamo incontrato e 23 i tour realizzati esplorando una parte che ancora non conoscevamo di questa città. Una città abitata da persone capaci di attivarla in maniera straordinaria e di dimostrarci che quando, all'inizio di tutto, ci siamo chiesti :"ma perchè la parola periferia deve essere sempre associata alla parola degrado?" avevamo ragione a mettere in discussione quell'associazione semantica troppo abusata nelle cronache, nelle campagne elettorali, nelle riflessioni aperte sulla città. 

In questi due anni di esplorazione quel che è certo è che siamo cambiati noi, è cambiata la nostra visione, ci siamo messi in discussione e questo è molto servito ai 10 progetti che sono in cantiere. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando duramente per poterli finanziare, partecipando a bandi, call for proposal, concorsi. Alcuni sono andati bene, altri meno bene ma sono state tutte occasioni per crescere e imparare a migliorarsi. A dicembre scorso ad esempio, insieme a Carlo Venegoni e Elena Dragonetti, abbiamo candidato Super a Ideacamp, un progetto della European Cultural Foundation, così siamo volati a marzo Madrid per tre giorni, per confrontarci con gruppi internazionali. Abbiamo preso infine una borsa di studio che ci ha fatto ragionare su "Le sette giornate di Super, il festival delle periferie": 5 laboratori, iniziati il 2 dicembre, che coinvolgeranno attivamente le realtà che abbiamo incontrato durante i tour con il fine di costruire un vocabolario condiviso e aperto alla città e a chi la governa che presenteremo in maggio. E contemporaneamente anche i progetti curatoriali che abbiamo in cantiere sono partitiPopUpPublic e Preferisco Qui (due progetti che vedono lavorare in sinergia Gianmaria Sforza e Nicla Dattomo) hanno ideato una cucina mobile per il Giardino degli Aromi e l'hanno candidata al bando Aviva, quell'occasione non è andata, purtroppo,  ma ora stanno ripensando il progetto in una nuova forma e trovando nuove forme di finanziamento. E anche il progetto In Ballo (curato da Carlo Venegoni, Elena Dragonetti, Francesca Marconi) è partito con una presentazione, di cui presto leggerete, nella quale i Sambos de Corazon si sono esibiti davanti agli studenti del liceo Caravaggio di Via Padova con il fine di lanciare dei laboratori di scambio che vedranno coinvolte sarte di quartiere, come le Serpica Naro, alla realizzazione di costumi ad hoc. E anche Insider Milano prende il volo con i 4 workshop che terrà Filippo Romano in Triennale in occasione della mostra 999 una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, dove Super, il festival delle periferie, parteciperà coinvolgendo chi la periferia la abita e realizzando un racconto corale che verrà espresso in piccoli book dummy d’autore che man mano verranno esposti in mostra. Diletta Sereni, insieme a Silvia Ciacci, stanno anche loro iniziando a coinvolgere gli orti urbani per dare vita a una biblioteca di semi condivisa: Circolo Semi Milano. E così pian piano, anche tutti gli altri progetti iniziano a costruirsi per concludersi in occasione della festa finale che prevediamo nella fine estate del 2018.   

In tutto questo tempo non abbiamo camminato certo da soli, anzi, abbiamo attivato delle belle sinergie che sono diventate collaborazioni, come quella con l'associazione InnovareXIncludere con cui, dopo una bella chiacchierata pubblica il 12 gennaio scorso al Co-hub sulle energie che cambiano Milano, davanti ad una sala gremita di persone curiose, abbiamo organizzato nell’estate scorsa Sit-In, dove quelle energie attive le abbiamo chiamate a raccontarsi, in occasione di Smart WeekEndAbbiamo poi partecipato, raccontato la nostra esperienza, a moltissimi convegni e dibattiti pubblici, come quello in Triennale in occasione di Archweek e quello al Politecnico di Milano, coordinati da Gabriele Pasqui. E poi abbiamo portato Super in giro per l’Italia andando a raccontarla a Genova, Torino persino a Lecce. Abbiamo partecipato a Open house Milano, facendo esplorare alcuni luoghi scelti dal progetto “l’Atlante periferico” e abbiamo avuto l’onore di poter consigliare alcune delle realtà che abbiamo incontrato in tour per l’ultimo JazzMi portando un po’ di musica in periferia. Inoltre, con il progetto In Ballo e Insider Milano raccontala tu, abbiamo attivato una piccola collaborazione con il progetto Lacittàintorno di Fondazione Cariplo che già sostiene Super in generale. E grazie a Che_Fare, che in Via Adriano sta realizzando un progetto di arte pubblica e partecipata, abbiamo partecipato a tre camp che ci hanno fatto lavorare e riflettere su comunità/community, spazio pubblico e pubblici.  

E quest’anno è stato anche l’anno di alcune collaborazioni con i media, abbiamo infatti iniziato una rubrica su Q code Town dove ognuno di noi, ogni mese, scrive un pezzo in cui racconta la periferia che ha conosciuto dal suo punto di vista. E poi Gli stati generali che ci aiutano a divulgare tour, news e racconti.   

Insomma 2018 sarà per Super, il festival delle periferie, un anno importante e di bilanci veri. I progetti pian piano prenderanno forma, le 7 giornate di Super si concretizzeranno, e dovremo lavorare molto alla festa finale dove vorremmo portare gli esiti di questo lavoro, ricoinvolgere le realtà incontrate e provare ad alzare l’asticella del dibattito sulle periferie e sulle risorse che portano in grembo. Così lavoreremo ancora al consolidamento di collaborazioni, scambi e non smetteremo mai di ascoltare, essere curiosi e lavorare per un’idea di progetto comune insieme alle realtà che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e incontrare. E lo faremo con i nostri tempi, quelli che il lavoro vero ci consente di mettere a disposizione. Perché Super, Il festival delle periferie, possa davvero essere "Su e per" e perchè possa continuare a essere un progetto libero. Un modo di fare politica senza essere legati ad alcun partito.

E per farlo avremo bisogno del vostro aiuto, e del vostro sostegno, perchè il calore di chi ci scrive, ci segue, di chi ci propone progetti è fondamentale per andare avanti e raggiungere la nostra meta.

Buon anno a tutti di cuore, da tutti noi! Che sia un anno grandioso, meno burocratico e ancora più propizio per realizzare progetti intelligenti di cui queste super periferie e la città intera continuano ad avere bisogno.

 

Testo: Federica Verona

Foto: Chiara Lainati, Giuseppe Blasi

 

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