23 Novembre 2020
Di
Federica Verona

Portineria 14, un luogo di gentilezza

Portineria 14, un luogo di gentilezza

Abbiamo Incontrato

Portineria 14

Dopo il lauto pranzo di quartiere, per celebrare giustamente il primo tour dopo molto tempo, ci dirigiamo verso Portineria 14, un posto speciale con una vetrina che si affaccia in Via Troilo vicino a Conchetta, attendiamo un po’ che Francesca arrivi, curiosi di entrare e conoscerne la storia. Dopo aver parcheggiato il suo motorino, Francesca ci apre e ci accoglie, ci fa sedere, si prepara un caffè “così intanto mi sveglio”, le raccontiamo perché siamo li e così inizia a raccontarci la sua storia. 

Quello che si fa a Portineria 14 è semplicemente essere gentili con le persone, Portineria “è la gentilezza” dove si fanno piccole azioni gratuite con l’obiettivo di ricreare la fiducia reciproca tra le persone, si fanno cose carine per altri gratis, senza pretendere nulla in cambio. Francesca e le sue colleghe, lo fanno mentre lavorano al bar che è l’attività principale, ma nel contempo ad esempio ritirano i pacchi per chi ha bisogno in quartiere perché spesso le portinerie o non ci sono o sono a mezza giornata. Tengono le chiavi di casa a chi gliele lascia e trovano gli artigiani che servono a chi passa di li e ha bisogno di un lavoretto in casa, funziona per l’imbianchino ma anche per la babysitter, il dog sitter, persino la badante. In fondo, dice Francesca, l’idraulico del quartiere già lo è, semplicemente va a fare un lavoro da una persona in più. Francesca e le sue socie organizzano mostre di arte coinvolgendo anche alcuni artisti locali, le mostre ovviamente sono gratuite. Poi si fa distribuzione di libri e per prenderli non è necessario consumare. Il giovedì, inoltre, c’è il banco alimentare gratuito dove si regala la spesa alle persone. Ma Portineria 14 è una SNC, non una Onlus o  un’ Associazione, e non prende soldi da nessuno “tutto quello che facciamo lo facciamo noi con l’aiuto del quartiere”. Grazie alle persone riescono a portare avanti di fatto un progetto  che va avanti da quattro anni. Tante sono le collaborazioni da poco hanno iniziato una collaborazione con Casa Arcobaleno e Casa Jannacci, ritirando le coperte e i vestiti per i meno abbienti. Francesca va personalmente in Via Pichi o in Via Gola a recuperare vestiti e scarpe da chi ha di più e può donare a chi ha di meno. Quel quartiere è particolare, ci spiega, una parte è molto benestante un’altra non lo è per niente, sembra un altro mondo. 

Quella parte di Naviglio nasce come quartiere popolare che poi negli anni si è modificato diventando d’élite, ma per fortuna la parte popolare è rimasta, le persone partecipano e se c’è la chiave giusta le persone interagiscono, ci racconta. 
Portineria 14 vuole semplicemente rigenerare fiducia reciproca tra la gente partendo dal presupposto che chiunque arrivi in quel luogo e faccia una domanda, possa trovare risposta. Ad esempio può capitare che arrivi qualcuno con una gamba rotta che chieda di portargli la spesa tutti i giorni a casa, ebbene ci si organizza per accontentarlo. Le persone che arrivano non sono solo clienti ma sono alla fine amici, non si entra solo per consumare ma si cerca sempre di capire chi è , se ha voglia di chiacchierare, e quasi sempre si instaurano molte sinergie umane. In fondo, basta aprire la porta e la gente entra perché “non è il classico locale sui Navigli” è proprio più una casa. 

Tante volte dicono a Francesca che ha sbagliato mestiere perché non è un’imprenditrice, ma lei  spiega che dentro sé sente molto di più la parte sociale. Le chiediamo così se la definirebbe un’impresa sociale, ci dice che si potrebbe esserlo anche se in realtà è una SNC che paga le tasse, per fortuna i muri sono in affitto e sono di proprietà dell’Aler, per questo l’affitto è agevolato. Certo non è facile perché quel che si guadagna a fatica permette di pagare l’affitto.
Portineria 14 è una realtà unica in Europa e forse nel Mondo, ci racconta Francesca e in tanti sono arrivati da tutta Italia chiedendo informazioni su come aprire una realtà simile ma Francesca non si stanca di spiegare loro che non è un’attività vera e propria quella della portineria e che una portineria la può fare chiunque basta solo avere la voglia di mettersi in gioco. 

Fare questo letteralmente “è’ dare un pezzetto di te a qualcuno”. Chi si fa spedire i pacchi deve fidarsi, come chi glieli spedisce, è un rapporto che deve essere reciproco. Qualcuno dei partecipanti interviene e dice che c’è una bella attitudine nel rendere le persone fragili uguali agli altri e Francesca lo conferma. Spiega che se da un lato ci sono le signore bene del Naviglio sedute a un tavolo e dall’altro l’homeless, è  perché per loro tutti sono uguali, non sono diversi e questa dovrebbe essere la vita di tutti, tutti dovremmo essere gentili, cortesi e capaci di aiutarci. 
Quello di Francesca è un sogno perché, ci spiega, se ognuno volesse cambiare rendendo migliore un pezzettino del mondo, il mondo cambierebbe davvero. Ed è proprio così facendo che sono riuscite a rendere le persone meno diffidenti creando una vera rete di quartiere. Quasi fosse tutto destinato, perchè, ci dice, al bisogno poi miracolosamente arrivava sempre qualcuno a rispondere o a donare delle cose utili agli altri. E’ una questione di energia universale, se ti muovi nella direzione giusta vieni aiutato e Francesca è sicura che questo bar, nel suo piccolo abbia fatto tantissime cose.
Ovviamente saremmo rimasti ad ascoltare il suo racconto e  fare mille domande, ma l’appuntamento successivo al cantiere di Argelati del Consorzio Cooperative Lavoratori con Giuseppe, ci ha costretti a salutarla ripromettendole di tornare in quel posto così prezioso.

Testo e fotografie di Federica Verona
Portineria 14 è stata visitata da Super il 26 settembre 2020, primo di una serie di tour organizzati nell'ambito del progetto di coinvolgimento della cittadinanza per la futura sede del Gruppo Cap. I tour sono momentaneamente sospesi nel rispetto del DPCM.